Chiesa di San Rocco | Melfi

Breve descrizione

Ristrutturazione della Chiesa di San Rocco nel quartiere di Valleverde di Melfi. Opera approvata e cofinanziata dalla C.E.I. Conferenza Episcopale Italiana – Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici di Roma ((http://www.8xmille.it)).

Dedicata a San Rocco (e, originariamente, a San Sebastiano), la chiesetta, a ovest del borgo antico di Melfi, si trovava in aperta campagna a poca distanza dal cosiddetto ponte della Melfia, presso quella che era l’entrata principale del Regio Istituto Tecnico “Guglielmo Gasparrini”. Oggi il piccolo santuario risulta completamente inglobato dalla zona di espansione denominata quartiere “Valleverde” e ha perso la sua originaria caratteristica di chiesa di campagna.

La chiesa si distingue per la sua semplicità. La facciata, essenziale, presenta un bel portale in pietra lavica, probabile frutto dell’artigianato locale, sul quale sono scolpiti, oltre ad alcuni fregi e stemmi, tra cui quello della città di Melfi, la data della realizzazione (Ivs patronatvs civitatis Melphiae 1657).

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Galleria fotografica

Il progetto

Il cantiere

La realizzazione

Scheda del progetto

Progetto architettonico

Arch. Mario De Luca                     

  • Progettazione preliminare, definitiva, esecutiva
  • Piano di sicurezza in fase di progettazione
  • Direzione dei Lavori, misura e contabilità
  • Modellazioni 3D 

 

Arch. Adele Fuschetto            

  • Restituzioni grafiche di cantiere
  • Disegni 3D

 

Strutture

Ing. Geremia Russo Spena

  • Calcoli strutturali
  • Piano di sicurezza in fase di esecuzione 

 

Ing. Rosario Cerone

  • Collaudo strutturale

 

COMMITTENTE

Diocesi di Melfi Rapolla Venosa

Don Ciro Guerra | Parrocchia Sacro Cuore

LUOGO

Melfi (PZ)

Via Foggia | Villetta comunale “Padre Pio”

ANNO DEL PROGETTO

2006 | 2008

ANNO DEL CANTIERE

2008 | 2011

STATO DEI LAVORI

Opera realizzata

TIPOLOGIA DI PROGETTO

Ristrutturazione | Consolidamento | Adeguamento liturgico

L’intervento ha previsto

  • Eliminazione del solaio “posticcio” per liberare l’altezza dell’aula liturgica;
  • Ripristino della copertura con capriate a vista;
  • Differenziazione dei due livelli costruttivi con in basso, intonacata, la muratura originaria (1657) ed in alto, con muratura in tufo e ricorsi di mattoni a vista, la muratura risalente all’epoca della sopraelevazione (successiva al terremoto del 1930);
  • Realizzazione della cantoria;
  • Riapertura, in facciata, delle due finestrine dell’impianto originario;
  • Regolarizzazione dell’arco ribassato e raddrizzamento dei piedritti dell’area absidale;
  • Adeguamento liturgico.